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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

Masque by Kansas

  Masque, terzo album dei Kansas, del 1975. A differenza degli album precedenti, composti con la collaborazione di tutti i membri della band, Walsh e Livgren sono gli autori quasi per intero di tutti i brani. I Kansas annunceranno in seguito che è il loro album meno preferito.  Masque effettivamente non scala le classifiche come l’album precedente, forse per la copertina (una signora fatta di crostacei e pesci) o forse perché qui si  torna ad approfondire il progressive (ed è per questo che a me invece piace molto) la cui struttura è presente in molti brani. L’album  è intriso di assoli di chitarra, tastiere-batteria-basso a rincorrersi, momenti di violino molto attaccato alle tastiere ma anche dai suoni lunghi e calmi, cori, cambi di atmosfere. Bellissimo!

Journey to the Centre of The Earth by Rick Wakeman

  Journey to the Centre of The Earth, secondo album solista di Rick Wakeman del 1974, basato sul racconto di Giulio Verne “Viaggio al centro della Terra, registrato dal vivo alla Royal Festival Hall a Londra nel gennaio del 1974. Insieme a The Six Wives Of Henry VIII e The Myths And Legends Of King Arthur And The Knights Of The Round Table è considerato come il miglior lavoro di Wakeman: è composto da arrangiamenti progressive eseguiti con un'orchestra sinfonica e un coro e nei numerosi assolo Wakeman domina più sintetizzatori contemporaneamente. Concordo con chi lo definisce un capolavoro.

Sea Shanties by High Tide

  Sea Shanties album di debutto degli High Tide , del 1969.  Difficile classificare la loro musica, frutto della creatività di Tony Hill (chitarra) e del virtuosismo di Simon House (violino elettrico). Pezzi di forte intensità musicale e testi che trattano dell’opposizione verso convenzioni e conformismi. Album tosto, a tratti non distante dal progressive metal.  Album da avere assolutamente a mio avviso in collezione.

Future Days by Can

  Future Days, quarto album dei Can , gruppo krautrock tedesco, del 1973. Sonorità ambient, composizioni in stile jazz, minimi interventi vocali, specialmente nella title track e nella suite Bel Air. Come da titolo i Can cercano di “scrivere la musica del futuro” attraverso un mix di stili in cui è però l'elettronica a farla da padrone, come altri lavori dello stesso periodo di Klaus Schulze, Tangerine dream e Kraftwerk, densi di elementi elettroacustici. Un album futuristico per quegli anni. Bellissimo.

Back in the World of Adventures by Flower Kings

  Back in the World of Adventures, primo album degli svedesi Flower Kings , del  1995, qui in una reissue che include CD e booklet, un disco di chiara ispirazione rock progressive anni 70 che tanto mi piace, questo disco di ormai quasi trent’anni e’ splendidamente prodotto e suonato da grandi musicisti, rock sinfonico allo stato puro, momenti ambient e momenti più spinti con bellissimi giri di chitarra ne fanno un album godibile dall’inizio alla fine e senza dubbio uno splendido esordio. Consigliato!

Marbles by Marillion

Marbles, tredicesimo album dei Marillion , del 2004, l’album con il quale la band dopo un periodo di inattività voleva dimostrare di non aver perso lo smalto, riuscendoci a mio avviso.  Un disco che coinvolge brano dopo brano, passando da brani dolci come Angelina ad altri impetuosi come Neverland, ma anche a brani  più semplici come Don't Hurt Yourself o altri psichedelici come Drilling Holes.  Un disco di validissimo a mio avviso e molto molto bello.  

The Road of Bones by IQ

  The Road of Bones, undicesimo album degli IQ , del 2014, splendido album progressive rock, pubblicato 5 anni dopo l’ultimo lavoro Frequency e che non delude le aspettative.  Un suono compresso e potente, forse un po troppo post-prodotto, non si sente il suono reale degli strumenti, ma data l’epoca della pubblicazione ci sta. Gli IQ non fanno tanta sperimentazione ma sui suoni capisco ci possa essere un lavoro di adeguamento ai tempi o comunque influenze dei suoni contemporanei.  Un disco di una band che ha sempre  saputo bene cosa fare e lo ha fatto anche in questo disco con ottima qualità, in linea col sound degli IQ, un disco Ben studiato e suonato alla grande, un ottimo arrangiamento. Se come me amate (anche) quello che chiamano “neo-prog” questo disco è un must. Grandissimo disco a mio parere.

Elastic Rock by Nucleus

Elastic Rock, il primo album dei Nucleus , del 1970, un lavoro pionieristico nel genere del jazz-fusion.  Il leader della band Ian Carr (in seguito giornalista jazz ed esperto di Miles Davis) fu probabilmente ispirato da Miles Davis (si dice in rete) ma Bitches Brew non era ancora uscito quando Elastic Rock venne registrato e, secondo Carr, non avevano nemmeno mai ascoltato in a Silent Way (fra i dischi di Davis in collezione insieme a Kind of Blue). Insomma in tutta questa lista di predecessori e successori che si discute in rete per capire chi è arrivato prima (cosa che mi interessa ma fino a un certo punto rispetto al contenuto…) abbiamo citato enormi capolavori, dischi seminali.  E in foto ne trovate uno in più che ascolterò in seguito ma anche esso citato in altri miei post. Buona serata a tutti.  

Remedy Lane Re-Mixed by Pain of Salvation

Remedy Lane, quarto album dei  Pain of Salvation, pubblicato nel 2002 qui nella versione Re-Mixed. Un concept album che tratta della vita del protagonista (senza nome) partendo da un flashback iniziato in una stanza di albergo, e proseguendo attraverso esperienze significative e dolorose come nel pezzo A Trace of Blood (che ha come tema un aborto spontaneo) o Rope Ends (un tentativo di suicidio). Per alcuni si tratta di una autobiografia di Daniel Gildenlöw, ed è forse l'album più oscuro e triste (nei temi) dei Pain of Salvation. Remedy Lane e’ forse l’ultimo capolavoro della band, un album che insieme a The Perfect Element Pt I e’  uno dei più grandi dischi progressive metal che io abbia mai sentito fino ad ora. Bellissimo.  

Chameleon in the Shadow of the Night by Peter Hammill

Chameleon in the Shadow of the Night, secondo album solista di Peter Hammill , del 1973, album che seguì lo scioglimento dei Van der Graaf Generator, in tutti i brani le parti strumentali sono suonate infatti dal gruppo.  Questo è secondo me uno dei migliori Album di Peter Hammill che in questo disco si esibisce in modalità prevalentemente acustica (pianoforte e chitarra) e la sua voce raggiunge livelli altissimi di intensità con grandi interpretazioni.  

We'll Talk About It Later by Nucleus

Nucleus, band inglese fra le principali del jazz-rock, ricordati per aver vinto, nel 1969 il primo premio al Montreux Jazz Festival. Guidati da Ian Carr, sono una delle formazioni più rispettate nella scena jazz britannica e questo del 1971 è We'll Talk About It Later a mio avviso il loro capolavoro. Bellissimo.  

Leftoverture by Kansas

  Leftoverture, quarto album dei Kansas , del 1976. Dopo le scarse vendite dell’album precedente i Kansas danno il meglio in questo disco alternando pezzi tipicamente rock con brani di stampo rock progressivo, unendo egregiamente la complessità del prog-rock inglese con il sound tipicamente americano. Questo disco divenne un successo mondiale e resta ad oggi a mio avviso un capolavoro del progressive rock.

Yessonata by Rick Wakeman

  Rick Wakeman con il suo nuovo album suite Yessonata in cui ha adattato la musica degli Yes per una nuova edizione limitata in vinile. La title track è un nuovo pezzo per pianoforte composto da Wakeman da vari brani degli Yes. L’ispirazione è stato il medley The Yes Suite, che Wakeman ha adattato per la sua band e il suo coro e che lo hanno eseguito nel suo leggendario concerto al London Palladium. The Yes Suite si è rivelato così popolare, che ha allora scritto un altro adattamento, questa volta per solo pianoforte che contiene più di 30 frammenti di musica degli Yes ed è meraviglioso riconoscerli… bellissimi al piano e con la sua maestria.  The King Arthur Piano Suite, un adattamento per pianoforte dei temi e delle melodie principali dell’album del 1974 di Wakeman The Myths and Legends of King Arthur And The Knights Of The Round Table nel lato B.  Disco meraviglioso a mio parere.

Gudrun by Pierrot Lunaire

Gudrun, dei Pierrot Lunaire pubblicato del 1977. Psichedelico, fatto di sintetizzatori momenti  orchestrali, solo di piano, voci infantili, parti liriche, distorsioni e rumori e sequenze di oscillatori, soli di tabla, piano distorto … a volte contemporaneamente senza perdere però in struttura, sono brani finti non puri esercizi o esperimenti, un lavoro molto complesso e molto avanti per quel 1976, quando è stato registrato.  Lo consiglio io a voi, come è stato consigliato a me qui in rete. Ho accettato il consiglio e (questa volta… ) ho fatto bene.  

Rejoice! I'm Dead! by Gong

  Rejoice! I'm Dead! Quattordicesimo album dei Gong , il primo registrato dopo la scomparsa (lasciando un vuoto incolmabile) del fondatore Daevid e della sua compagna Gilli Smyth, pubblicato nel 2016. Dave Sturt ha detto riguardo all'album: "Ispirato dalla luce, dall'amore e dalla scomparsa del nostro caro amico e fonte di ispirazione, Daevid Allen”. Lo stesso Allen aveva pubblicamente spronato la band a continuare ed è accaduto con questo album, un lavoro a tratti dagli echi canterburyani con cambi di tempo, le linee di basso di Sturt, il sax di East e il bellissimo solo di chitarra di Steve Hillage in Rejoice! davvero un ottimo pezzo ! Bell’album, secondo me da avere.

The Myths and Legends of King Arthur and the Knights of the Round Table by Rick Wakeman

E nel giorno in cui ho prenotato i biglietti per il suo (ultimo) concerto a Roma a marzo del prossimo anno ed è stata spedita ma mia copia di Yessonata, ascolto: The Myths and Legends of King Arthur and the Knights of the Round Table, quarto album di Rick Wakeman del 1975. Liberamente ispirato alle leggende arturiane, questo album rappresenta forse meglio di qualunque altro l'approccio musicale di Wakeman, virtuosismo e ricerca sonora, si alternano a momenti lirici, sottolineati dal piano e nei quali si apprezza la sensibilità del musicista. Enorme musicista.