Frances The Mute, secondo album dei The Mars Volta uscito nel 2005 vent’anni fa.
Si tratta di un concept basato su un diario ritrovato dal membro della band Jeremy Michael Ward sul retro di una macchina, che raccontava la vita dell'autore eccezionalmente simile a quella vissuta dallo stesso Jeremy.
In breve: un capolavoro che potrebbe stare fra i capolavori del rock in assoluto, uscito fuori tempo massimo per avere il successo commerciale che avrebbe meritato.
De-Loused in the Comatorium resta il loro disco più venduto ma con questo album si raggiunge l’apice della creatività. The Widow ne è a mio avviso la rappresentazione migliore insieme a Cassandra Gemini.
L’intera opera fonde metal, rock progressivo e psichedelico, fusion, jazz e musica latina.
Straordinaria la sezione ritmica: Juan Alderete de la Peña al basso e il batterista John Theodore che ha delle similitudini sbalorditive nello stile con il più grande batterista del mondo (a mio avviso) ovvero John Bonham.
C’è chi dice che l’album sia di difficile: è vero, questo deriva dalla sintonia fra la storia narrata e la musica.
Insieme al precedente, da avere assolutamente.