Softs by The Soft Machine

 


Softs, The Soft Machine, nel pieno della Canterbury Scene del 1976 (reissue di quest’anno)

Un album che suona davvero diverso da tutti quelli precedenti tanto che i fan piu' puristi potrebbero rimanerne delusi. 

Come già in "Bundles", il carattere sperimentale e psichedelico si e'molto attenuato, lasciando spazio però a un jazz-fusion davvero eccellente. 

Alcune note sulle tracce: 

l'assolo di batteria di Marshall nella traccia "Kayoo" è semplicemente incredibile.

"Nexus" è un pezzo di tastiera molto breve che con "One Over The Eight" segna la strada per il grande jazz rock con un incredibile sassofono, semplicemente fantastico (mi mancano quasi le parole per descriverlo), musica incredibilmente bella. L'ultimo pezzo "Etka", e' una composizione di Etheridge, un meraviglioso pezzo di chitarra acustica.

Questo album come il precedente "Bundles" e' davvero eccellente, consigliatissimo per qualsiasi appassionato di jazz fusion.