Ys della band Il Balletto Di Bronzo, Rock Progressivo Italiano del 1972, il loro migliore album a mio avviso e uno dei piu' bei dissci pubblicato all'epoca in Italia.
La Band venne fondata a Napoli nel 1969 e si sciolse nel 1973 a causa della scarsa popolarita' dopo aver pubblicato due album per poi riunirsi nel 1996.
Il loro primo LP, Sirio 2222, era orientato verso il Rock psichedelico e il blues rock ancora "sixties" ma nel 1971 entrarono alle tastiere e voce Gianni Leone e il bassista Vito Manzari sostituendo l'uscita di Cecione e Cupaiuolo.
Il loro primo LP, Sirio 2222, era orientato verso il Rock psichedelico e il blues rock ancora "sixties" ma nel 1971 entrarono alle tastiere e voce Gianni Leone e il bassista Vito Manzari sostituendo l'uscita di Cecione e Cupaiuolo.
Le tastiere cambiarono in modo determinante il sound e con questo album raggiungono l'apice, un lavoro molto sofisticato che si evolve verso il Symphonic Rock, molto elaborato, con elementi jazz e influenze classiche, un album che fa de Il Balletto di Bronzo una delle band più importanti e pionieristiche della scena prog italiana
Un album breve, circa 38 minuti, con 5 bani fra i quali spicca il brano intitolato "introduzione" della durata di oltre 15 minuti e che di fatto per quanto lo introduca e' il pezzo piu' lungo dell'album e anche uno dei brani di punta.
Un album breve, circa 38 minuti, con 5 bani fra i quali spicca il brano intitolato "introduzione" della durata di oltre 15 minuti e che di fatto per quanto lo introduca e' il pezzo piu' lungo dell'album e anche uno dei brani di punta.
Il sound? Un tripudio di mellotron e tastiere con una esecuzione magistrale. Un album da ascoltare con attenzione data la complessita' con la sua atmosfera anni '70 e un eccezionale lavoro alla chitarra e alla voce. Ci regala ottimi pattern di basso e una fantastica tastiera spesso in contrappunto e gradi parti di chitarra. E tutto questo in alcune fasi in cui ogni strumento spinge al massimo contemporaneamente.
Un album che divide gli appassionati: per alcuni un album "normale" se non addirittura mediocre, per altri un capolavoro. Io credo sia uno dei migliori della scena prog italiana ma non un capolavoro, alcuni brani forse potevano essere piu' brevi, ma tutto sommato il sound e' molto potente e talmente intenso che questo diventa un fatto marginale.
Se siete appassionati del progressive rock italiano gia' lo avete ascoltato e riascoltato, in caso contrario prendetelo, ve lo consiglio sicuramente, non con l'aspettativa di un capolavoro ma quella di un grande album, almeno secondo le mie classificazioni del tutto personali.
Se siete appassionati del progressive rock italiano gia' lo avete ascoltato e riascoltato, in caso contrario prendetelo, ve lo consiglio sicuramente, non con l'aspettativa di un capolavoro ma quella di un grande album, almeno secondo le mie classificazioni del tutto personali.
I brani
1. Introduzione (15:11)
2. Primo Incontro (3:27)
3. Secondo Incontro (3:06)
4. Terzo Incontro (4:33)
5. Epilogo (11:30)
Durata 37:47
1. Introduzione (15:11)
2. Primo Incontro (3:27)
3. Secondo Incontro (3:06)
4. Terzo Incontro (4:33)
5. Epilogo (11:30)
Durata 37:47
La Formazione
- Lino Ajello - chitarra
- Gianni Leone - voce, pianoforte, organo Hammond, Moog, Mellotron, spinetta, celesta
- Vito Manzari - basso
- Giancarlo Stringa - batteria
Con:
- Giusy Romeo - cori (1)
- Rosanna Baldassari - cori (1)
- Flavia Baldassari - cori (1)

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