L'isola di niente, il quarto album della leggendaria Premiata Forneria Marconi, pubblicato nel 1974, qui in una bellissima ristampa su vinile 180g del 2022 in edizione limitata.
Il disco contiene 5 brani composti prevalentemente da Mussida, Premoli e Pagani, con la partecipazione del grandissimo Pete Sinfield per i pezzi in lingua Inglese.
Nella copertina di Terry Gough e’ rappresentata l’isola del titolo che simboleggia l’allontanamento della band da qualsiasi modello per trovarne uno proprio. “niente" sta per "niente di già sentito", "niente che riguardi gli altri gruppi", "niente ipocrisie".
L’album si apre con un coro dell'Accademia Paolina di Milano, poi parte un prog a mio avviso di rara bellezza che ha il suo culmine a mio avviso con il pezzo "Via Lumière".
Un album giudicato da molti meno spontaneo dei precedenti, in senso negativo, a mio avviso qualsiasi cosa nasca da una intenzione, da uno studio, da una ricerca estetica ha un valore enorme perché senza cambiamento non c’è mai evoluzione e a chi dice che ci sono riferimenti più o meno espliciti ai crimson o Mahavishnu rispondo che se i grandi non influenzassero il proprio tempo e il futuro non sarebbero affatto tali, concetto che non mi sembra distante dal messaggio “Solo nei giardini delle menti siede il tempo che verrà" che si legge nella bellissima title track.
Per me un capolavoro indispensabile.