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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

Awake by Dream Theater

  Un album enorme:  Awake, terzo album dei Dream Theater , pubblicato il 4 ottobre 1994 qui nella recente reissue della Rhino Records.  E’ l’ultimo album col tastierista Kevin Moore, che abbandonò il gruppo poco dopo il termine delle registrazioni. Atmosfere cupe e sonorità tendenti all'heavy metal ma non mancano brani con atmosfere suggestive (Voices, Lifting Shadows Off a Dream e Space-Dye Vest) Le canzoni più brevi hanno una struttura strofa-ritornello, più accessibili a chi non ha molta familiarità col progressive metal. Grandissimo album che adoro.

Dissolution (di§olution) by The Pineapple Thief

 Dissolution (di§olution), bellissimo album  dei The Pineapple Thief , del 2018. Un album che conferma il loro status di band di culto nella scena progressive britannica e mondiale.  Musicalmente sembra un album  estremamente facile e piacevole da subito, ma c’è una complessità “nascosta” e che richiede un orecchio allenato per percepire il grandissimo lavoro dietro ogni strumento. Un grande lavoro, un album assolutamente da avere a mio avviso.

Contrappunti by Le Orme

Ed ora il grande rock progressivo italiano con “Contrappunti” album della grande band Le Orme pubblicato nel 1974.  Il titolo sembra avere diversi significati e origini, sia dal punto di vista compositivo, della struttura dell’album e dei contenuti e messaggi che vuole propagare. Musicalmente vi sono intrecci musicali di sapore barocco, in particolare all’inizio di ogni facciata.  I brani si alternano fra strumentali e cantati.  Le ritmiche di alternano fra brani più veloci  e più lenti.  Dal punto di vista dei contenuti si affrontano temi sociali, di protesta.  Molta sperimentazione tra armonie di stile  classico e contaminazione rock, un album avanguardistico, molto complesso, volutamente, citando lo stesso Michi Dei Rossi: «Avevamo bisogno di cambiare e lo abbiamo fatto senza pensare alla classifica». Qui parliamo senza dubbio di un album capolavoro.  

Jurassic Shift by Ozric Tentacles

  Jurassic Shift degli Ozric Tentacles pubblicato nel 1993.  Un album che riscrive la parola "psichedelico" grazie a una band in un momento di grazia che con "Jurassic Shift" raggiunge a mio avviso l’apice: chitarre acide, elettronica ipnotica, pulsante, percussioni aggressive.  Ancora un album completamente strumentale in cui il suono del flauto rende l’atmosfera profonda riportandola stranamente alla realtà.  Grandi composizioni e una eccellente produzione. Un album che mi ha conquistato subito.

Road Salt Two by Pain of Salvation

E per chi non avesse chiaro che mi piace questa band, ecco Road Salt Two, ottavo album dei Pain of Salvation, pubblicato nel 2011, di fatto la continuazione di Road Salt One, due album che oltre ad essere stati composti nello stesso periodo lasciano percepire un mood simile, per quanto non esista un concept che li unisca. Solo due tracce sono state composte più tardi.  Anche questo quindi un album tendenziale rock e blues ma le canzoni tornano ad avere una struttura più tendente a quella tipica del progressive con qualche richiamo folk, nella traccia To the Shoreline. Dischi come questo secondo me ci stanno un un percorso artistico. E mi piace moltissimo.  

Mr. Fantasy by Traffic

 Uno dei più belli e importanti esordi della storia della musica.  Mr. Fantasy, esordio dei Traffic, uscito nel 1967 . Alla registrazione parteciparono Jim Capaldi, Steve Winwood, Chris Wood e Dave Mason. Immenso.

The Whirlwind by Transatlantic

The Whirlwind, terzo album del supergruppo Transatlantic , pubblicato nel 2009, praticamente una suite di circa 78 minuti e divisa in 12 atti intitolata appunto “The Whirlwind”. La passione comune per il rock progressive dei mostri sacri che compongono la band ci regala con questo album un capolavoro senza tempo.  Adoro la voce di Morse in questo album (ma devo averlo detto altre volte per altri album) e devo dire che le tastiere secondo me raggiungono l’apice, suoni che sono degni degli ELP a livello di grandezza delle composizioni ed interpretazioni. Quelli di Stolt sono assoli che mettono i brividi e cosa dire della straordinaria sezione ritmica.  Posto che adoro le singole band e i singoli musicisti e che sono un fanatico del prog, questa band è assolutamente ad un livello superiore a tutte le altre, molti dicono che ci riportano agli anni 70, ma no, loro SONO il prog senza tempo. C’è la scuola e la passione per gli anni 70 ma una moderna unicità che li rende diversi da tu...

Fauna by Haken

  Fauna, settimo album degli Hake n, pubblicato nel 2023, che vede il ritorno del  tastierista Peter Jones dopo 14 anni, subentrato a Diego Tejeida durante il 2022.  Il ritorno di Jones ha aggiunto al progressive metal caratteristico della band elementi tratti dalla musica elettronica e sperimentale (in brani come The Alphabet of Me e la sezione iniziale di Island in the Clouds), dal fusion (come la sezione centrale di Beneath the White Rainbow), dal pop anni ottanta (Lovebite)e dal math rock (Eyes of Ebony). Un mix che mi fa piacere moltissimo questo album che a differenza dei precedenti non è un concept pur essendo i nove brani legati da aspetti legati al mondo animale (appunto Fauna). Un lavoro complesso in cui il progressive metal resiste nella durezza delle ritmiche che però sono molto ben inquinate e seppure come struttura portante non ne fanno un album puramente progressive metal ma piuttosto un album moderno, con sonorità inusuali in questo mondo. Bellissimo album...

Blackfield IV by Blackfield

  Amo tutti i progetti di Steven Wilson e questo non fa eccezione: Blackfield IV, quarto album dei Blackfield, pubblicato nel 2013.  Wilson figura solo come collaboratore  su alcune linee vocali e contributi di chitarra  e addetto al mixaggio: una scelta dettata dalla necessità espressa dallo stesso Wilson di volersi concentrare maggiormente sulla propria carriera solista e con i Porcupine Tree, senza però abbandonare definitivamente un progetto durato anni.  Questo album riprende le atmosfere sognanti dei capitoli precedenti, art rock di stampo progressive, molto delicato e tecnicamente impeccabile, che non aggiunge nulla di nuovo a quanto fin qui già sentito ed apprezzato. E che quindi apprezzo molto.  Una leggerezza della quale si ha bisogno a volte. Come oggi.

Road Salt One by Pain of Salvation

  Road Salt One, settimo album dei Pain of Salvation , pubblicato nel 2010. Un po’ come il mio mood di oggi: Malinconia e tristezza. L’album giusto perché qualche lacrima riesca ancora a uscire con la forza dei soli sentimenti, senza i ricordi e i pensieri solo grazie alle emozioni.  Saluto così il mio amico Gulliver, che mi ha lasciato ieri dopo essersi abbandonato fra le mie braccia in una notte che non dimenticherò mai, boxer bellissimo di 9 anni e per 9 anni e fino ad oggi il mio migliore e più sincero amico.  Bellissimo album, che unisce la dolcezza alla forza.  Un album intimo. Bellissimo. Che ora lego a uno dei ricordi più importanti.

There Is Nothing by Ozric Tentacles

  Pubblicato nel 1986  come Demo su cassetta auto prodotta e poi ristampato su vinile (in foto) nel 2022, degli Ozric Tentacles, “There Is Nothing”.  Oltre alla maggiore convinzione sulla direzione musicale scelta, questa volta la produzione e’ notevolmente migliorata  rispetto ai due demo precedenti in studio, Erpsongs e Tantric Obstacles e questo è particolarmente evidente in questa rimasterizzazione.  Sebbene sia un lavoro ancora un po’ grezzo rispetto al primo “vero” album Pungent Effulgent, è un lavoro di pregio, da avere per gli appassionati di questa band e probabilmente per chi vuole esplorare questo periodo della loro produzione e’ il miglior inizio. Bello!!!

Legacy by Hypnos 69

Un album di bellissimo e puro  Space Rock Psychedelico pubblicato nel 2010,  “Legacy” della band belga Hypnos 69 . Il culmine dell'album è la traccia di chiusura, la magnifica “The Great Work”, le cui parti prendono il nome dalle diverse fasi che la tradizione alchemica descrive per la produzione della Pietra Filosofale. Influenze spaziali, prog e psichedeliche, mellotron e sintetizzatori vorticosi con Steven Marx che scatena una tempesta al sassofono che non sfigurerebbe in uno dei lavori più selvaggi dei Van der Graaf Generator.  Si possono ascoltare le influenze di tutto il panorama prog psichedelico, ma con un piede nel passato e uno nel presente (di quel 2010).  Un capolavoro senza dubbio. Un album Emozionante. Un Artwork da incorniciare.  

No Hill For A Climber by Neal Morse & The Resonance

  Buon pomeriggio con un bellissimo album uscito nel 2024  Di Neal Morse & The Resonance, No Hill For A Climber , che vede affiancati al genio poli strumentista i Resonance una band di giovani musicisti della scena progressive di Nashville che Neal conosce da tempo, avendoli coinvolti spesso in eventi locali, ma che non avevano mai contribuito direttamente ad un suo disco. Due lunghe suite, di ventuno e ventinove minuti, aprono e chiudono il disco, con una sezione centrale composta da altre tre canzoni per una durata complessiva di oltre un’ora. Un album che non delude le aspettative, per chi conosce Neal Morse parliamo di un livello altissimo sia dal punto di vista compositivo che dell’interpretazione e i Resonance pur senza picchi, fanno un ottimo lavoro.  Bel disco!!!

The Good Man by Alex Carpani

  Del tastierista e compositore italiano Alex Carpani un CD pubblicato alla fine dello scorso anno "The Good Man" una vera sorpresa per me, davvero bellissimo Un sound influenzato dai mostri del rock sinfonico italiano ed internazionale all'insegna del mellotron per un prog rock riconoscibile, d'autore. Tratto integralmente dalla descrizione dell'album ufficiale: "L'album è composto da due lunghe suite e rappresenta un racconto ininterrotto, un'esperienza vissuta attraverso le pieghe e le fragilità della mente umana, le infinite sfumature delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti. Costantemente in bilico e in balia dei nostri limiti e delle nostre debolezze, le nostre vite sono alimentate dalla forza delle nostre passioni e dal nostro incessante bisogno di vivere, conoscere e credere in qualcosa. L'uomo buono non è altro che una minuscola barchetta di carta che galleggia, cercando di non affondare, in un oceano sconfinato, tra tempeste e onde...

In the Passing Light of Day by Pain of Salvation

In the Passing Light of Day, decimo album dei Pain of Salvation , del 2017, un lavoro molto convincente di sperimentazione progressive, molto intimo ed emozionale. Un ritorno ai loro giorni più, cupi alle loro classiche sincopi, suonate fuori tempo e miscele pesanti/leggere.  Le tracce che preferisco: “On a Tuesday”, dura e complessa, “Meaningless”, un ritorno al sound della band del passato “Full Throttle Tribe” grande composizione sincopata e poliritmica “In the Passing Light of Day” bellissima chiusura, epica, del disco.  Un’altro grande album dei Pain of Salvation.  

Strangeitude by Ozric Tentacles

 Ascoltando Strangeitude, il terzo album degli Ozric Tentacles, pubblicato nel 1991 qui in una ottima rimasterizzazione del 2022. L’album contiene il brano Sploosh! usato anche come colonna sonora per una campagna pubblicitaria della BMW.  Uno dei dischi che preferisco di questa band, jam psichedeliche di altissimo livello, ma più controllato, meno improvvisato del capolavoro "Jurassic", ma per me comunque molto molto efficace.  Grande Band!!!