Third, il terzo album dei Soft Machine un capolavoro assoluto, uno dei dischi piu' importanti della "Scena di Canterbury" e (nota personale) il mio preferito di questa band.
75 minuti circa su doppio vinile, 4 tracce, una per ogni lato di durata intorno a 19 minuti ognuna, una sola traccia cantata, Moon In Juneda, nella quale Wyatt usa la voce come uno strumeno musicale.
La Line Up e' mostruosa, tre di loro provenienti dagli albori della Scena di Canterbury, I Wilde Flowers (Hopper, Wyatt e Ratledge) e che hanno poi dato vita a progetti solisti o collaborazioni importantissime, insieme ad Elton Dean che ha suonato anche nei King Crimson.
Brani non di facile assimilazione, soprattutto Facelift, per chi non ama il genere, il mio preferito e' "Out Bloody Rageous". Ma sono tutte gemme rare fatte di fantastiche improvvisazioni ai limiti del fusion in una trama progressive. Bellissimi i fiati, arricchiscomo ogni pezzo con veri virtuosismi.
Un album che per importanza nella Scena di Canterbury e' al pari (opinione personale) con Hatfield & the North.
Masterpiece!
1. Facelift (18:54)
2. Slightly All the Time (18:14) :
- Slightly All the Time
- Noisette
- Backwards
- Slightly All the Time (reprise)
3. Moon in June (19:18)
4. Out-Bloody-Rageous (19:17)
Durata 75:43
- Mike Ratledge - organo Lowrey, pianoforte, pianoforti Hohner
- Elton Dean - sassofono contralto, sassofono
- Hugh Hopper - basso
- Robert Wyatt - batteria, voce e pianoforte, Hammond e basso (3)
Con
- Lyn Dobson - flauto e sassofono soprano (1)
- Nick Evans - trombone (2,4)
- Jimmy Hastings - flauto e clarinetto basso (2,4)
- Rab Spall - violino elettrico (3)