A Time of Day by Anekdoten

 

A Time of Day degli Anekdoten, del 2007

Un album diverso, più semplice, o meglio, meno complesso, ma io sento le stesse emozioni anche se suscitate da diverse atmosfere. 
Quando lo ho ascoltato la prima volta ero molto prevenuto, condizionato dalle critiche negative che avevo letto. Invece poi mi sono fatto una mia opinione come al solito e no, non concordo con i detrattori, questo è un grandissimo album! 

- Bella la prima traccia The Great Unknown, con una vena malinconica e una atmosfera epica su una struttura lineare. Un brano che ho ascotato piu' volte tanto mi e' piaciuto.

- 30 Pieces e' più underground con un cantato quasi parlato. Strana ritmica di una ballata popolare all’inizio, con una fase successiva piu' ampia che si ripete in uno schema classico, poi si fa più dura con un bel giro di chitarra, più hard. Poi entra il bellissimo flauto con che gioca sulla atmosfera di tensione tracciata dalla chitarra, che sale di tono ad ogni battuta. Poi il pezzo si apre definitivamente verso la chiusura con un bellissimo finale con tastiere e flauto e poi il breve giro di piano che chiude la traccia, Molto Molto bello anche questo pezzo.

- King Oblivion inizia con chitarra acustica e flauto di sottofondo, inizio ai confini dello psichedelico. La voce che segue perfettamente l’armonia, molto bella qui, in questo brano, che inizia romantico e poi si fa epico, bello il giro di tastiere e chitarra quando si apre ad una atmosfera malinconica che coinvolge. L’enfasi resta alta e anche le emozioni fra tastiera e chitarra, poi fra tastiere e mellotron, con un bellissimo inciso scandito da un riff davvero bello di chitarra. Grande pezzo. Che si prende il tempo per approfondire il tema malinconico di fondo e ci riesce benissimo.

- A Sky About to Rain e’ una estensione a mio avviso della traccia precedente, un lungo giro di chitarra acustica su cui si inseriscono lentamente una leggera batteria e poi la tastiera e la chitarra in un assolo dai suoni lunghissimi, pezzo in crescendo e dalla bellissima atmosfera malinconica. 

- Every Step I Take, con un inizio bellissimo su ritmica quasi beat ma molto intensa con arpeggi di chitarra elettrica in dissonanza che guidano tutto il brano. 
Non è forse né beat né rock né prog, e' qualcosa di diverso su cui interviene la chitarra in un solo “leggero” con atmosfere psichedeliche e suoni bassi e profondi, poi un giro con suoni lunghi e acuti e sul finale torna il tema iniziale e chiude il brano. Bellissimo pezzo che resta in testa a lungo. 

- Stardust and Sand inizia con arpeggio di chitarra acustica e voce, poi entra con sound floydiano la tastiera, un pezzo privo d batteria lento e sospeso in un limbo, in una attesa esplosione che non arriva mai e per questo ci tiene in una leggera impercettibile tensione fin quando entra il basso a scandire la ascesa del brano, la voce si fa coro, la ritmica si fa più incalzante ma sempre su un mood lentamente psichedelico. Bellissime tastiere e bellissima composizione.

- In for a Ride e' più in linea con il sound tipico di questa band, tempo veloce di un bel prog rock con inflessioni folk e una aria che ricorda lontanamente gli yes per alcuni suoni, giusto accenni. Brano accattivante con uno schema classico fin quando arriva una lunga variazione di basso chitarra e batteria che vanno all’unisono per poi tornare al tema iniziale e poi accelerare di nuovo mentre il basso fa un gran lavoro da metronomo. Avvincente. Border Line, un sound non perfettamente definibile ma molto bello, forse proprio per questo. 

-Prince of the Ocean parte con chitarra e tastiera, sound "inglese" ma con i suoni cupi di questa band. Lenta ballata in cui la voce ci ricorda nello stile del cantato i Pink Floyd. Belli gli archi sul finale. 

Bella chiusura di un disco, meno complesso nei tempi e variazioni ma sicuramente molto articolato nelle atmosfere e nei suoni e nelle emozioni. 
Non capisco assolutamente chi critica questo album. E semplicemente bellissimo, assolutamente al pari dei primi album per qualita' delle composizioni ed esecusione, composto da otto gemme, un disco che ho ascoltato piu' volte di seguito ogni volta da quando lo ho preso. Incluso oggi. 

Non c'e' quello che c'e' nei primi quattro, vero, ma c'e' talmente tanto altro che non puo' essere considerato una flessione nella produzione della band, ma un sentimento nuovo, che non avevamo percepito prima...

Assolutamente consigliato!

I Brani
1. The Great Unknown (6:22)
2. 30 Pieces (7:13)
3. King Oblivion (5:02)
4. A Sky About to Rain (6:29)
5. Every Step I Take (3:06)
6. Stardust and Sand (4:29)
7. In for a Ride (6:47)
8. Prince of the Ocean (5:30)
Durata 44:58

La formazione
- Nicklas Berg (Barker) - voce, chitarra, Mellotron, Moog, vibrazioni
- Anna Sofi Dahlberg - voce, Mellotron, organo, Moog, Rhodes, violoncello, pianoforte
- Jan Erik Liljeström - voce, basso
- Peter Nordins - batteria, percussioni, piatti, vibrafono
Con:
- Gunnar Bergsten - flauto