Impermanence by Dominic Sanderson

Impermanence, primo album di Dominic Sanderson, del 2023. 
Di questo artista abbiamo parlato nel post dedicato al suo album piu' recente, lo splendido Blazing Revelations, pubblicato nel 2025 e che trovate qui nella mia pagina e sul mio sito
https://francescoprog.blogspot.com/2025/05/blazing-revelations-by-dominic-sanderson.html

Questo e' il suo primo bellissimo album, col quale si annunciava al mondo come nuovo rappresentante di una giovane generazione di musicisti che hanno deciso di cimentarsi col Progressive Rock, e credo lo stia facendo egregiamente e senza distruggere l'eredita' del passato, piuttosto rivitalizzandola.
Questo prog del nostro secolo e' ovviamente e giustamente influenzato dal passato, parliamo di riferimenti come Pink Floyd, King Crimson, Yes, Marillion ma anche Anglagard, Antekdoten e Porcupine Tree, ma mai fino al punto di citarli eplicitamente ma piuttosto traendone le sensazioni e le tradizioni e le atmosfere per creare qualcosa di nuovo e diverso.
Bellissimo il disco nel quale troviamo sia tracce epiche che ballate acustiche e suoni moderni al servizio di un sound seventies davvero eccellente che vede protagonisti le chitarre sia acustica che elettrica con bellissimi assoli, il flauto, tastiere e piano a volte all'unisono, sound che ricorda i Gong e a tratti anche i Magma, alcuni accenti vocali stile Yes, chiusure epiche e cavalcate elettriche con suoni dissonanti, pizzicato di chitarra, batteria sempre orecisa e nel mood, mai invadente, un prog elettrico di ottima fattura, sezioni leggere di chitarra acustica voce e archi e in cui i brani sembrano sospesi nel vuoto, in cui la voce e' usata come uno strumento scandendo sillabe mentre i cori e le testiere disegnano melodie sulle quali gli altri strumenti, incluse percusioni piu' o meno elettroniche intervengono, come in A False Sense of Promise, bellissimo brano in questo mood. 
Grande uso del piano e della chitarra acusticha che secondo me valorizzano ulteriormente l'album. Dopo 6 brani eccellenti c'e anche una bellissima suite, che e' il pezzo di punta dell'album a mio avviso, 19 minuti coi suoi cori al synth a cui si aggiunge dopo circa 2 minuti l'imponente organo da chiesa e il cantato. Bella l'apertura a oltre tre minuti con la chitarra distorta e bei tempi sincopati, con una bella composizione di base e grande creativita' e precisione nell'esecuzione. Una sorta di condensato dei var stili in un unico pezzo, le tastiere genesiane in un tratto arrichhiscono il brano, e c'e' anche un pizziacato di viola (credo) e una batteria molto acustica coi i suoi suoni ovattati. Un pezzo bellissimo dominato da atmosfere diverse e sempre efficaci in tutte le sue fasi, anche quelle piu' soft col flauto tremolante o piu' melodico o con le percusioni o quando la chitarra fa l'assolo e la musica e' piu' corale ed emozionante  sul finale. 
Citazioni ce ne sono, ma solo come ricordi di emozioni gia' provate, perche' con grande originalita' nelle composizioni Dominic Sanderson ci regala le sue di atmosfere ed emozioni, che sono davvero intense. Mi sento di sostenere questo giovane musicista di circa 25 anni che sta facendo del prog la sua cifra stilistca.
Album consigliatissimo! 

I Brani
1. I Don't Think I Can Get over This After All (3:44)
2. The Twisted Hand of Fate (5:09)
3. This Night and the Wounds It Will Bring (4:43)
4. Is There Calm Amongst This Chaos? (6:12)
5. An Empty Room (3:15)
6. A False Sense of Promise (4:51)
7. Like Shards of Glass Falling Through My Fingers (19:51)
Durata 47:45

La Formazione
- Dominic Sanderson - chitarra elettrica e acustica, voce, Mellotron
Con:
- Tristan Apperley - basso, organo Hammond, Mellotron, sintetizzatori, tastiere, violino, viola
- Jacob Hackett - batteria, congas, percussioni, cori
- Aaron Butterworth - violoncello, Mellotron
- Tyler Swindley - pianoforte
- Joshua Joyner - sintetizzatori
- Dan Ratcliffe - violino
- Abi Clark - flauto
- Beatrice Overend - sassofono baritono