The Future Never Waits by Hawkwind

The Future Never Waits degli Hawkwind, album del 2023

Uni dei migliori album degli Hawkwind secondo me, per una band molto prolifica che comunque si tiene sempre su alti livelli.

Un tripudio spaziale di sintetizzatori, estremanente presenti con l'elettronica in questo disco, grandi percussioni e mellotron, per un sound che e' inquinato da incursioni punk, Jazz, sound beatlesiano a tratti e che vede negli splendidi intrecci di chitarre, sintetizzatori e basso la qualita' migliore, per un mood sperimentale e psichedelico. 

- La title track ci porta subito nello spazio con splendidi sintetizatori e Mellotron. 10 minuti letteralmente spettacolari.

- The End inizia subito con un giro dal sound punk, bellissima qui la interazione fra chitarra synth e basso quando il brano sfocia in un sound spaziale tipico della band, ma con il basso incalzante che non si ferma nel suo incedere rock. Trascinante!

- Aldous Huxley e' un pezzo dominato da synth e con atmosfera psichedelica che iniza con voci fuori campo e poi si perde in suoni profondi che fanno da preludio all'ingresso del bellissimo piano che da protagonista gioca coi Synth, tornano le voci fuori campo e chiude con tanta leggerezza. Bello! 

- They Are So Easily Distracted, anch'esso di oltre 10 minuti,  parte con ottimo sound Jazz con grandi fiati, pianoforte in chiave jazz-fusion con un ottimo pianoforte elettrico ad arricchire un tema space rock che soppraggiunge coi Synth che planano sul brano e insieme vanno avanti in una grande Jam jazz-Synth-elettronica. Pezzo davvero TOP.

- Rama (The Prophecy) e' un pezzo cantato, che parte con un bel sound vincino al punk rock, con una bella energia sulla quale i sintetizzatori e la grandissima chitarra danno un grande contributo fino ad una chiusura completamente sui Synth, il viaggio spaziale continua. Bello! 

- USB1 breve brano con una melodia con una andatura soft quasi chillout fin quando non entra la chitarra con il suo assolo e la batteria a dare enfasi al pezzo. Bello!

- Outside of Time e' una fantastica Jam spaziale con una base ritimica davvero accativante sulla quale voce e synth disegnano una bella "canzone" immersa nei suoni elettronici.

- I'm Learning to Live Today, pezzo tosto, inizio molto rock anni 70 con un bel riff deciso, un mood che accompagna tutto il brano, mentre il basso profondo lo rende ipnotico come una sorta di mantra e i Synth sul finale accentuano il sound oriantaleggiante e danno al brano quel sapore space rock che lo rende unico. Molto Molto Bello!.  

- The Beginning brano che per gran parte della sua durata e' un quasi-blues lento e avvolgente, con un tappeto di suoni che mi ricordano canti di cetacei o sirene lontane, che poi muta in un mood beatlesiano , con un bel cantato e una bella melodia  chiude con giro di chitarra acustica e voce, Bello!

- Trapped in This Modern Age chiude il disco, brano breve ed efficace. Pianforte elettrico e leggeri suoni di synth per una intro che lascia subito spazio a un brano decisamente rock, anche questo leggermente beatlesiano, tre minuti circa di una bella ritmica vintage, il bel ritornello "Trapped in This Modern Age" ripetuto piu' volte e un po di allegria, bello il solo di chitarra, chiusura con synth ... Ci sta benissimo!   

Dieci pezzi di grande space rock molto avvincenti e a tratti aggressivi e con temi melodici che si intervallano con lunghe sezioni strumentali in modo perfettamente armonizzato.

Un album che e' anche un viaggio fra le bellissime galassie rappresentate sulle copertine interne dei dischi (che trovate in foto).

Consigliato!!!

I Brani
1. The Future Never Waits (10:15)
2. The End (4:10)
3. Aldous Huxley (4:37)
4. They Are So Easily Distracted (10:25)
5. Rama (The Prophecy) (8:29)
6. USB1 (3:56)
7. Outside of Time (7:37)
8. I'm Learning to Live Today (8:05)
9. The Beginning (8:21)
10. Trapped in This Modern Age (2:59)
Durata 68:54
La Formazione
- Dave Brock - chitarra, tastiere, voce
- Richard Chadwick - batteria, voce
- Doug MacKinnon - basso
- Tim "Thighpaulsandra" Lewis - theremin, SynthAxe
- Magnus Martin - tastiere, chitarra, voce