Salighet dei Jordsjo, eccellente album del 2023
Bello in tutto quest'album, a partire dalla copertina ed e' secondo me anche il migliore musicalmente di questa band, arriva ad eguagliare quello che per me e' un capolavoro, Nattfiolen.
Un album di composizioni magistralmente eseguite che richiede piu' ascolti per apprezzarne tutte le sfumature.
Bellissimo l'artwork in tutte le sue parti.
Il duo, continua a stupire.
- Hakon Oftung e' un polistrumentista che meriterebbe ben altri palcoscenici, di grandissimo talento e in questo album e' particolarmente ispirato alla chitarra e nel lavoro alle tastiere, col Fender Rhodes, l'organo, il clavinet e il mellotron, domina la scena con il flauto.
- Kristian Froland sempre solido e concreto con le sue basi ritmiche sempre ben calbrate e gli ospiti al clarinetto, sintetizzatori e cori continuano ad arricchire un sound gia' consolidato anche in questo album.
Altissima la qualita' compositiva ed esecutiva in tutti i brani.
- Invokasjon e' molto complesso e difficile dal punto di vista esecutivo, virtuoso ma senza eccessi. Bran molto trascinante.
- Sankeren che ha accenti di folk medievale e bellissime esecuzioni strumentali. Andatura lenta con una bella chitarra sia negli assoli che nelle note di accompagnamento e una voce che traccia una atmosfera "antica". Il sound cambia improvviso e diventa un Rock piu' deciso e inquietante, con una parte di tastiere notevole e poi un assolo di flauto su una base di batteria. Bellissimi i fiati e le tastiere nella parte finale. Brano entusiasmante che chiude dopo una fase smoot jazz su una arte d chitarra dai suoni "crudi" molto ben eseguita.
- Salighet I, eccezionale lo stile folk in apertura con chitarra acustica e flauto a cui si unisce la chitarra elettrica e allora diventa un brano quasi psichedelico, soprattutto quand o l'organo disegna una base molto efficace. Bello il gioco di voci e cori che sono qui uno strumento aggiunto. Entrano poi i fiati e le percussioni. Bellissime le atmosfere e le variazioni. Il mio brano preferito.
- Salighet II con un mood che tende al krautrock, belle melodie folk in apertura ma con suoni quasi dissonani, le fasi quasi ambient, giochi di doppia chitarra elettrica, anche qui variazioni di tempo successive e una batteria particolarmente ispirata, un brano complesso e con una ottima composizione. Anche questo davvero eccellente.
- Ura parte psichedelico e malinconico e converge in un brano folk acustico che ricorda i Tull degli anni 70. Molto bello
- Danseritualer fra Jordsjø - Prosesjon & Ekstase inizia anch'esso con un tipico mood folk rock degli anni '70 , Hammond, una base blues-rock, chitarre, flauti e un bellissimo assolo di chitarra. Bellissimo brano.
- Stjernestigen e' il brano piu' lungo del disco con i suoi circa 10 minuti e anche il piu' complesso, che ci regala folk, basi di organo, basso e batteria con assoli di synth un bellissimo cantato e il ritornello, un passaggio a doppia chitarra nella parte strumentale. C'e' anche un grande assolo di pianoforte, con una melodia replicata dalla chitarra elettrica, bellissimo passaggio. Chiude con solo pianoforte. Pezzo Fantastico.
Io adoro questa band, me ne avete gia' sentito parlare lungamene, sono convinto che siano fra i piu' alti rappresentati del prog moderno, che da anni proviene prevalentemente dalla Scandinavia, il Northern Prog.
Se siete come me amanti del prog nella sua ecccezione folk e sinfonica e'sicuramente un album necessario in collezione.