Nursery Cryme by Genesis


E tornare periodicamente dove l’amore per il prog è iniziato, quando avevi 14 anni e il tastierista di una band che cercava un batterista ti da una cassetta TDK D90  (ormai perduta) per spiegarti il genere che poi suonerai per anni e amerai tutta la vita, con i pezzi dei genesis e tu la ascolti: c’è Nursery Cryme, il terzo album in studio dei Genesis, pubblicato nel 1971.

Ti confronti per la prima volta (e tutte le volte che lo ascolterai) con quel graffio che compare nella voce densa di Péter Gabriel, l’urlo quasi soffocato in partenza ma che alla fine si libera quando dice “why don’t you touch me … now! now! now! now! now! ”, mentre Phil fa egregiamente quello che sa fare meglio. La band al completo, il meglio di Steve, Mike e Tony. E così tutto il disco. Un disco spettacolare. Che non è secondo neanche a selling England by the pound e non solo per un valore affettivo: nella mia classifica sono alla pari. 

Bello tornare indietro ogni tanto e scoprire che sotto sotto musicalmente sono sempre stato solo un dinosauro dei tempi dispari o forse, data l’evoluzione di quello che ascolto, un camaleonte.