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True by Jon Anderson & The Band Geeks

 

True: Jon Anderson & The Band Geeks uscito e ascoltato. Recensione amatoriale non breve ma il racconto del disco non può essere breve in questo caso. 

Inizia tutto col botto, con True Messenger, e dici subito “wow sono tornati gli yes!” sapendo che non se ne sono mai andati, i dischi li hai tutti, ma questo è nuovo. 

La voce di Jon Anderson sembra registrata oltre vent’anni fa e i Geeks non fanno rimpiangere i componenti della band seppure ad un primo ascolto senza gli eccelsi virtuosismi a cui gli Yes ci avevano abituati. 

Shine On Un po’ più pop della media e forse dei miei gusti al primo ascolto,  

ma c’è un momento, un istante, in cui i cori mi hanno riportato ai tempi degli stacchi e cori di close to the edge.

Counties And Countries ha un bell’inizio prog anni 70 e ci deve essere lo zampino di una orchestra. Gli stacchi di basso e batteria sono d’epoca. Ti aspetti di trovarli in un disco preso al mercatino dell’usato ma è bellissimo che siano su un disco nuovo. 

Con Build Me An Ocean si chiude il primo disco. Un pezzo con andatura lenta e romantica. Una canzone, tra l’altro bellissima. 

Still A Friend bel pezzo anche questo per un pubblico più ampio, qui devo capire se i cori sono di Jon Anderson sovraincisi o della band, in tal caso li ammirerei ancora di più.  Il pezzo si apre letteralmente e si fa grande dalla metà in poi e si chiude alla grande 

Make It Right parte con un bellissimo arpeggio di chitarra (molto yes-prog style questo inizio)

Realization Part Two bellissimo pezzo nel quale tutte le caratteristiche sopra citate si ripetono, questi Geeks suonano alla grande! Si chiude con un coro di stile già sentito ma dopo millenni di musica ci sta … 

Once Upon A Dream inizio quasi reppato ma tutto il contorno è quello che ci piace e ci sta benissimo. Bellissimo anche sto pezzo. All’inizio non per puristi del prog ma nel 2024 ci sta alla grande. Dopo pochissimo il pezzo comincia e piacerà anche ai puristi. C’è tutto quello che mi piace e che mi è piaciuto degli yes e quando quel pezzo quasi reppato torna… non immagineresti questo pezzo senza. Poi la parte strumentale che da sola vale il prezzo del disco. Questo pezzo lo ho risentito due volte di fila a palla, da paura. Un capolavoro. 

Ultimo brano Thank God che chiude un album che riascolterò spessissimo. Bella canzone piena di luce e energia e rispecchia il senso del titolo, Thank God che avete fatto sto disco dico io!!!

Un disco prodotto con un uso smisurato dei bassi, ho dovuto fare un tuning apposito per ascoltarlo. 

Copertina per niente autoreferenziale, ma la band compare sul retro. 

Un disco che già adoro e che secondo me può fare presa su un pubblico giovane e far conoscere il prog dove è tutt’ora sconosciuto. 

Bravissimi i Geeks, pensando a loro penso a quando facevo  cover dei genesis: pensare che Gabriel mi potesse chiamare per fare un disco in stile genesis vecchia maniera era impensabile, un sogno irrealizzabile, che per loro però si è realizzato. E questo è in sé stesso meraviglioso. E rende questo disco ancora più bello. 

Concludo dicendo che è un disco alla fine del quale ho detto la fatidica frase che mi esce quando un disco mi ha colpito nell’anima …. Mor…accitua!!!  E con questo chiudo questa recensione. Ciao a tutti.