Prophecy, capolavoro dei Solstice del 2013, qui nella versione steven Wilson Remix che contiene tre Bonus tracks.
Anche se gli abum dei Solstice sono tutti di altissimo livello, questo e' stato per me il piu' bello fino a pochi mesi fa, quando e' uscito Clann, il loro album piu' recente di cui abbiamo gia' parlato e che e' uno dei piu' belli del 2025. La competizione e' accesissima dentro di me, ma Prophecy resta nel mio cuore ancora come il preferito, altri ascolti potrebbero cambiare le cose.
Le tre tracce bonus sono di buon livello, ma Wilson non puo' fare miracoli rispetto alle versioni originali tratte da tape. Non ne faro' menzione nella track by track in quanto le tracce dell'album originale prendono sicuramente tutto il peso dell'album sulle spalle, e le rimando ad un post futuro sull'album da cui effettvamente provengono, Silent Dance.
L'album originale e' un vero capolavoro, cinque tracce senza pause, poco meno di un'ora in tutto.
- La traccia di apertura, Eyes Of Fire, parte con un mood melodico e cresce di complessita' gradualmente, la base ritmica e' quella di una danza indiana modernizzata, con un folk tipico nordamericano e ci regala un assolo di chitarra splendido. I cori e la voce sono eccezionali.
- Keepers Of The Truth e' un brano molto trascinante, emozionante, che ha un tipico tocco progressive. Anche qui cori e voci in cattedra con la voce solista di Emma Brown circondata di cori maschili . Andy Glass spettacolare alla chitarra elettrica e bellissime le parti di Violino.
- Warriors occupa l'intero lato B con i suoi oltre 17 minuti e' una vera danza indiana, con suoni che fanno immaginare il ballo del gruppo inrorno al fuoco, un ballo di guerra o di ribellione. La base ritmica e' stupenda, ma tutti gli strumenti sono ritmici inclusa la chitarra nella prima parte del brano che poi muta in un mood progressive , sincopato e denso di controtempi e di un rock piu' deciso, con una pate di chitarra distorta e di tastiere davvero trascinante. C'e' spazio per il funky a tratti. I cori maschili sono strumenti musicali. Eccellente il lavoro di batteria e chitarra. La voce femminile sopraggiunge in un canto malinconico e appassionato che lascia poi spazio ad un momento 100% prog in cui il Folk scompare del tutto e ci immergiamo in un assolo di tastiere supportato da una base di batteria e basso super precisa. Non si perde la ritmica della danza indiana, ma viene arricchita fino a perdersi nella complessita'. La seconda parte si basa su un giro fantastico di violino e tastiere, con la voce ed i cori che trasferiscono l'enfasi sulla melodia. Bellissima atmosfera, coinvolgente, emozionante. Capolavoro.
- West Wind si basa all'inizio su un bellissimo arpeggio di chitarra acustica sul quale si inseriscono tastiere leggere e subito dopo la voce, meravigliosa. Brano lento e atmosferico, malinconico e romantico. Emozionante. Che risveglia i pensieri piu' nascosti e quando la voce diventa un coro ed entra il violino diventa uno splendido rock, con tastiere stridenti e chitarra distorta quanto basta, basso spettacolare e preciso. Cori che diventano grida, una cresita progressiva complessiva. Assolo spettacolare di violino e groove di batteria che diventa piu' denso e complesso. Un lavoro orchestrale eccellente. Un brano che si presenta, anch'esso come un capolavoro di composizione, esecuzione e interpretazione. Anche qui un assolo di chitarra spettacolare.
- Blackwater parte anche con arpeggi, di chitarra elettrica stavolta, stabilendo un clima di tensione sul quale violino e la splendida batteria in un bellissimo assolo su questa base cominciano a disegnare temi complessi fin quando un giro dal mood orientaleggiante arriva a dare densita' al brano. Poi sale in cattedra la chitarra elettrica, sempre su questo tema che pero' cambia rapidamente in una ritmica incalzante, con un giro quasi celtico di violino che prosegue per alcune bellissime battute fin quando non entra in scena il pianoforte su cui Emma Brown si espirime con grande potenza, che poi e' la caratteristica del brano, ma con una aggressivita' inusuale per questa band, eseguita magistralmente sullo splendido pianoforte. Questo mood teso e incalzante si protrae lasciando il tempo alla chitarra di performare alla grande arricchendo il brano. Il brano poi rallenta e cosi' la voce che scandisce il testo e allunga i versi spezzettandoli, la band la segue cambiando atmosfera, creando ampiezza e respiro, Cambiando completamente il registro delle emozioni. C'e tempo per una fase piu' jazz con la voce leggera in background fino alla fine del brano ... magnifico.
Bellissimo l'ArtWork con il illustrazioni in stile fumetto dell'artista Marvel Barry Kitson. Oltre alla copertina che e' magnifica c'e' il booklet che e' altrettanto bello e di cui trovate tutte le foto fra le immagini.
La grande differenza fra questo Prophecy e Clann e' l'atmosfera complessiva. Clann sembra un canto di ringraziamento alla vita, un album pieno di speranza, molto solare. Prophecy e' piu' grave, piu' malinconico, piu' serio forse, piu' di denuncia e di protesta a tratti, con monenti aggressivi che sono inusuali per questa band.
Due fasi diverse di un percorso ed e' molto bello che quella luminosa arrivi dopo quella oscura e malinconica. Due parti di un tutto che fanno ripensare alla loro discografia, agli ultimi 4 splendidi album: si percepisce un percorso che va in questa direzione e in un mondo cinico e deluso (o deludente) un percorso positivo ci vuole, senza dimenticare mai da dove si proviene.
Album immenso che consiglio senza dubbio a tutti, senza eccezioni.
1. Eyes of Fire (8:52)
2. Keepers of the Truth (8:14)
3. Warriors (17:33)
4. West Wind (11:05)
5. Blackwater (10:52)
Bonus tracks :
6. Find Yourself (6:15)
7. Return of Spring (7:24)
8. Earthsong (6:32)
Durata Totale 76:47
La Formazione
- Emma Brown - voce (1-5)
- Andy Glass - chitarre, voce
- Steve McDaniel - tastiere e voce (1-5)
- Jenny Newman - violino (1-5)
- Robin Phillips - basso (1-5)
- Pete Hemsley - batteria (1-5)
Con:
- Johnny McGuire - voce aggiuntiva (1-5)
- Sandy Leigh - voce (6-8)
- Marc Elton - violino e voce (6-8)
- Mark Hawkins - basso (6-8)
- Martin Wright - batteria (6-8)