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Visualizzazione dei post da luglio, 2025

Ancient Astronauts by Motorpsycho

  Ancient Astronauts della band norvegese Motorpsycho , del 2022 Dal punto di vista musicale l’ album presenta tecniche di scrittura, strumentazione e produzione simili a quelle del periodo iniziale del progressive rock, dichiaratamente pre-progressivie, con  l'uso di strumenti come chitarre/bassi multi-manico , sintetizzatori ed elettronica, tra cui il Mellotron , il Buchla e il Moog Taurus 3, una sorta di archeo-prog.  L'album e' nato da una collaborazione con il coreografo Hooman Sharifi, per fornire  musica dal vivo per uno spettacolo di danza quindi  sua richiesta, svilupparono composizioni che sarebbero diventate i brani Mona Lisa/Azrael e Chariot Of The Sun, due brani eccezionali.  Questo ispirò  un nuovo progetto, la colonna sonora a un film con un gruppo teatrale norvegese con cui avevano già collaborato, e chiamarono il progetto "Ancient Astronauts". Il tutto ruota intorno alla teoria di primi astronauti antichi che influenzarono l'umanità fu...

John Barleycorn Must Die by Traffic

John Barleycorn Must Die grandissimo album dei Traffic , del 1970. Un aulbum Eccellente, bellissimo che adoro e che considero uno dei loro piu' belli, con la fusione di splendido folk, blues, jazz e influenze prog  Un album arrichito dal sassofono e il flauto di Wood e assoltamente eccezionale l'organo di Winwood.  Capaldi suona la batteria e le percussioni ed e' amio avviso perfetto in ogni brano. Di questa band ho gia' parlato per i loro lavori Mr. Fantasy, The Low Spark of High Heeled Boys e Last Exit pubblicato qust'ultimo dopo l'iniziale scioglimento della band. John Barleycorn Must Die e' il loro ritorno, un ritorno memorabile, un album breve che trasferisce una atmosfera perfettamente riconducibile all'epoca in cui e' stato pubblicato. Fantastica la title track e il brano strumentale di apertura Glad ma anche Freedom Rider con una superba pare vocale di Steve Winwood. Un trio eccezionale quindi che ha prodotto un disco senza alcun punto deb...

Fear of a Blank Planet by Porcupine Tree

Fear of a Blank Planet Capolavoro dei Porcupine Tree e Capolavoro Assoluto del Progressive Rock, del 2007 Un album essenziale in qualsiasi collezione prog degna di questo nome, che si gioca il culmine della splendida produzione dei Porcupine Tree con In Absentia ma che per me e', benche' di poco, superiore. Il sound segue la (splendida) linea del precedente album, Deadwing , Progressive rock influenzato dall'heavy metal e rock psichedelico con grandissimi arra giamenti, melodie e una superba produzione, ma come spesso dico, nei lavori del Genio Steven Wilson, questo non e' una novita' ma bensi' lo standard, altissimo. I testi sono tutti di Wilson, un concept album che tratta temi contemporanei come la comunicazione, la sfera sessuale e delle dipendenze, i videogiochi e lo stato di alienazione che essi generano. Parla di un ragazzo bipolare alla soglia dell'adolescenza sottoposto a terapie farmacologiche,  annoiato, isolato,  che spende le sue ore al letto...

Frampton Comes Alive! by Peter Frampton

Frampton Comes Alive! di Peter Frampton , album del 1976. Questo album e' un grandissimo Album, uno dei più venduti di tutti i tempi nella storia della musica rock. Credo sia anche l'album che ho piu' ascoltato, con pochi altri quasi tutti dei Genesis, nella mia vita.  Questo, oltre che essere legato ad un ricordo personale e' un grandissimo capolavoro. Si tratta di registrazioni prese da una serie di concerti che si sono svolti nel 1975, quando un grandissimo  Peter Framton, aveva soltanto 25 anni. A questa serie di concerti e' legata anche l'incredibile storia della sua chitarra, una Gibson Les Paul del 1954 (in foto di copertina), diventata iconica grazie al suo utilizzo in questo disco: questa chitarra, persa per 31 anni, è stata ritrovata e riportata al suo proprietario attraverso una ricambolesca avventura degna di un romanzo: se ne  era persa ogni traccia nel 1980, quando era stata  ritenuta distrutta durante un incidente aereo che solo per caso non aveva...

Time and a Word by Yes

Eccelente questo Time and a Word degli Yes , del 1970 Il loro secondo album in studio, l'ultimo con la formazione originale composta da Jon Anderson, Chris Squire, Peter Banks, Tony Kaye e Bill Bruford, a causa di contrasti durante la registrazione, prima della pubblicazione, Banks fu estromesso dal gruppo. Un album bellissimo che fin dalle prime note ha qualcosa per me di grande.  Il sound e' piu' maturo del loro primo album e le melodie sono trascinanti e coinvolgenti. Anche senza Wakeman o Howe, per me e' senza dubbio molto vicino alla grandezza di The Yes Album, Fragile e Close to the Edge.  Privo di punti deboli, brani fantastici per quanto brevi, perfettamente eseguiti. Momenti emozionanti e momenti di trasporto totale. Un Anderson  con una voce assolutanente "angelica" e arrangiamenti orchestrali a dir poco spettacolari. Il blues trasuda dal mood progressive e non lo riduce di un millimetro nella bellezza.  Bill Bruford particormente ispirato in una se...

Blackfield by Blackfield

Blackfield album di debutto dei Blackfield , del 2004 Progetto nato dalla collaborazione fra il Genio Steven Wilson e Aviv Geffen , in questo album nella line-up originale della band, poi ridottasi nel tempo fino a restare un duo con molte collaborazioni e la sempre minore presenza di Wilson, come visto nei post per i lavori successivi .  Bellissimi i testi che riflettono il mood dell'album, dotato di una strana bellissima malinconia e una fantastica atmosfera. C'e' anche fra gli altri un grandissimo Gavin Harrison alla batteria in due brani, Open Mind e Pain . L'album che e' per me il migliore di questa band e solo un gradino dopo vengono Blackfirled II e V , secondo me. Album bellissimo, composto da 10 brani in chiave pop-rock di breve durata ma grande potenza melodica Un pop in chiave prog, che vede pezzi di grandissimo spessore, fra quelli che preferisco la bellissima title track, Blackfield , Pain e The Hole in Me che hanno bellissime melodie e una andatura ...

Pet Sounds by Beach Boys

Pet Sounds dei Beach Boys ,  del 1966, uno degli album più influenti della storia della musica pop e da molti considerato uno degli album  migliori di tutti i tempi. Un lavoro particolarmente ispirato del grandissimo Brian Wilson che aveva come riferimento i Beatles ma che con i suoi Beach Boys aveva avuto meno successo di pubblico e di critica, ma che con questo album se la gioca decisamente sugli stessi livelli. Un album diverso da quanto fatto in precedenza dalla band, circa 37 minuti di pura grandezza, realizzata non utilizzando la tecnologia stereo che era all'epoca ancora scarsamente utilizzata; Chi lo ascolta per la prima volta ha senza dubbio la sensazione di qualcosa di gia' sentito, e questo dipende dal fatto che ha ispirato generazioni di musicisti  e perche' i brani che contiene sono stati usati in innumerevoli eventi, film, pubblicita'. Brani ormai passati alla storia come Wouldn't It Be Nice e   God Only Knows  per citarne solo alcune. Pet Sounds p...

The Flower King: Manifesto of an Alchemist by Roine Stolt

The Flower King: Manifesto of an Alchemist  di Roine Stolt del 2018 Il suo album piu' recente, che e' un buon album, una sorta di continuazione di The Flower King album del 1994 di cui ho gia' parlato e che non lo eguaglia assolutamente, si tratta di un lavoro di neo-prog che come per la sua produzione sia da solista che in altre numerose band, e' ispirato dal rock sinfonico questa volta con influenze varie, fra le quali il  blues, un po di pop e valorizzato sicuramente da eccellenti composizioni che per questo artista non sono una novita'.  Ci troviamo atmosfere sognanti, riff sferzanti, grande pianoforte elettrico e  uno splendido organo Hammond,  grande  basso e il canto  affascinante di Roine, grande chitarra blues, Mellotron , intermezzi psichedelici. Ci sono brani solamente strumentali che alzano il livello, jazz-fusion , Moog , grande sassofono , bellissimo flauto. La band e' eccezionale, Olre al polistrumentista Roine Stolt figurano altri memb...

Led Zeppelin by Led Zeppelin

Della serie NON SOLO PROG , ecco Led Zeppelin album omonimo di esordio e primo capolavoro della piu' grande rock band mai esistita ad oggi, del 1969, l'album sul quale si fonda tutto l'heavy metal e gran parte del Rock successivo. La band e' stata ed e' un riferimento per tutto quello che nel rock c'e' stato dopo e ha fondamentalmente creato e ideato un sound che (a mio avviso) non e' mai stato eguagliato da nessuna altra band a livello di intensita' e potenza, composta da individualita' eccezionali e uniche e che nel momento piu' drammatico, con la scomparsa di John Bonham , si e' sciolta, cosa che per me rappresenta amore puro, impossibilita' di continuare senza di lui, non un cambiamento, ma la drammatica fine di una band perche' uno dei suoi componenti e' scomparso. Di Bonzo potrei parlare per ore , mi basta dire che (da batterista non professionista ma di lunga data e di molti ascolti musicali di molti generi), lo consid...