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Visualizzazione dei post da febbraio, 2025

Frances The Mute by The Mars Volta

  Frances The Mute, secondo album dei The Mars Volta uscito nel 2005 vent’anni fa. Si tratta di un concept basato su un diario ritrovato dal membro della band Jeremy Michael Ward sul retro di una macchina, che raccontava la vita dell'autore eccezionalmente simile a quella vissuta dallo stesso Jeremy. In breve: un capolavoro che potrebbe stare fra i capolavori del rock in assoluto, uscito fuori tempo massimo per avere il successo commerciale che avrebbe meritato.  De-Loused in the Comatorium resta il loro disco più venduto ma con questo album si raggiunge l’apice della creatività. The Widow ne è a mio avviso la rappresentazione migliore insieme a Cassandra Gemini.  L’intera opera fonde metal, rock progressivo e psichedelico, fusion, jazz e musica latina. Straordinaria la sezione ritmica: Juan Alderete de la Peña al basso e il  batterista John Theodore che ha delle similitudini sbalorditive nello stile con il più grande batterista del mondo (a mio avviso) ovvero John B...

Storie Invisibili by Banco del Mutuo Soccorso

  Storie Invisibili, il nuovo album del Banco del Mutuo Soccorso, appena uscito, qui in versione vinile giallo trasparente / 180 grammi con libretto 16 pagine con testi e commenti sullalbum, limited edition 1000 copie numerate, autografate da Vittorio Nocenzi. Interessantissimo il libro che contiene testi in versione sia italiana che inglese.  12 le STORIE INVISIBILI che parlano di personaggi reali e che appartengono agli avvenimenti quotidiani, al lavoro delle persone, contadini o borghesi che siano raccontando quindi la storia di tutti.  Il prog? E’ infuso in ogni brano per quanto non ci siano suites ma canzoni, in ognuna ho trovato dei giri chiarissimi che riportano al prog che mi piace.  Un po’ di elettronica nella sezione ritmica ma nel 2025 ci sta, molto 4/4 ma non sempre  e molto belli i rif di tastiera e chitarra.  La copertina guarda ai primordi della band. Molto bella.  Studenti:  un tema di grande attualità, le manifestazioni studentesc...

Fish Out of Water by Chris Squire

  Buon pomeriggio con il primo album da solista Chris Squire, bassista degli Yes, “Fish Out of Water” del 1975. Lavato e ascoltato.  L’album nacque dalla decisione degli Yes di realizzare, dopo la pubblicazione dell'album Relayer, un album solista a testa da promuovere nel successivo tour del gruppo: ecco allora gli album gli album Beginnings (Steve Howe), Olias of Sunhillow (Jon Anderson), Ramshackled (Alan White) e The Story of I (Patrick Moraz). Cinque bellissimi pezzi progressive con strutture melodiche e soluzioni ritmiche complesse in cui Squire è anche la voce solista, devo dire una bellissima voce.  Suonano in tutti i brani (e si sente) Bill Bruford e Patrick Moraz oltre che  un'orchestra sinfonica.  Il titolo è l’unione del soprannome di Squire (Fish) e il fatto che per la prima  volta si tratta di un suo lavoro senza gli YES (out of water) che sta bene a rappresentare l’attaccamento alla band.  Per tutti noi fan degli YES e’ un must. Non è u...

Scheherazade and Other Stories by Renaissance

Renaissance, Scheherazade and Other Stories , il loro sesto album pubblicato nel 1975.  Secondo me l'apice della loro discografia, una suite in cui il gruppo viene accompagnato dalla London Symphony Orchestra e da un coro.  Un album che e’ anche una interpretazione fra le più belle e brillanti del symphonic prog.  Le grandissime doti vocali ed interpretative di Annie Haslam sono ben note, in quest’album sono la chiave della narrazione fiabesca. Come dire, una voce da favola.  Come non citare Song of Scheherazade , una suite della durata di circa venticinque minuti, suddivisa in tre capitoli ripartiti in nove sottomovimenti, con la struttura tipica di una sinfonia.  Un album complesso, di altissimo livello, dal songwriting secondo me eccellente e ottimi musicisti a partire dal pianista John Tout...  

The Geese and the Ghost by Anthony Phillips

  The Geese and the Ghost, primo disco da solista di Anthony Phillips dopo la sua uscita dai Genesis, pubblicato nel 1977. Ascolto sempre con un po’ di emozione questo disco, lo considero una estensione dei Genesis della primissima era.  Con i Genesis ha fatto From Genesis to Revelation (1969) ma soprattutto Trespass (1970) un album che ha dato inizio a tutto (almeno per me).  Nella foltissima lista dei musicisti troviamo infatti anche Mike Rutherford  e  Phil Collins che canta in due tracce oltre a John Hackett, fratello di Steve con interventi al flauto. Un album uscito troppo tardi per avere il giusto successo, ma fortemente rivalutato in seguito. Phillips stesso ha dichiarato: "La musica stava cambiando. Il mio era un disco fuori tempo massimo per l'Inghilterra. La gente in quegli anni aveva uno strano feeling, dal rock voleva cose molto più aggressive." Io lo trovo bellissimo. È’ fra i miei preferiti di quegli anni. Consigliato a tutti gli amanti del progr...

Les cinq saisons by Harmonium

“Les cinq saisons” secondo album della band Canadese dedita al progressive folk/rock Harmonium , del 1975.  Il titolo completo è “Si on avait besoin d'une cinquième saison” (Se avessimo bisogno di una quinta stagione) Un concept album sulle 4 stagioni (un brano per ogni stagione) più la quinta  ipotetica stagione nel brano finale "Histoires sans paroles", un pezzo strumentale di diciassette minuti, un capolavoro che inizia con uno dei più bei temi per flauto, mellotron e chitarra acustica mai registrati, seguito da altri  bellissimi temi per i restanti 15 minuti.  Durante l’ascolto noterete una cosa piuttosto unica: gli Harmonium non avevano un batterista, ma la mancanza di batteria non toglie nulla alla musica grazie alla maggiore presenza e perfetta sinergia fra flauti, sax, chitarre acustiche, pianoforte e mellotron. Un progressive rock del tutto unico, pluripremiato non solo in patria ma entrato a pieno titolo fra i 50 album prog di tutti i tempi per la rivista R...

Remedy Lane Re:Lived by Pain of Salvation

Remedy Lane Re:Lived album del 2016 dei Pain of Salvation , 74 minuti di grande musica, eccezionale di progressive metal. Si tratta della registrazione live dell’intero album Remedy Lane al PowerProg USA Festival del 2014. Se qualcuno ha avuto la fortuna di esserci fateci sapere come è stato.  Fra gli album che hanno cambiato le cose c’è Remedy Lane il top a livello compositivo di questa band, album profondo, intenso, musicalmente superiore addirittura agli album che lo hanno preceduto.  Le versioni rimasterizzate esaltano suoni ed atmosfere. C’è un miglioramento anche di tutte le parti vocali.  Album bellissimo. Bellissima versione live che non ha nulla da invidiare alla versione in studio.  Essenziale, un capolavoro del progressive rock.  

The Great Adventure by The Neal Morse Band

Continuando l’ascolto della quadrilogia stellare della Neal Morse Band: The Great Adventure, terzo album, del 2019, continuazione della storia narrata nell’album The Similitude of a Dream. 5 capitoli i primi 4 sui primi due vinili e il quinto sul terzo.  La voce di Neal Morse splendida.  L’album lo descrive lui stesso in una intervista: <“Che la grande avventura inizi ora..." La battuta finale di The Similitude of a Dream si è rivelata stranamente profetica. Il nuovo album è esattamente questo: un complemento perfetto per la parziale rielaborazione di TSOAD su Il pellegrinaggio del cristiano di John Bunyan. Ha tutto ciò che i fan si aspettano da un album della Neal Morse Band, e ancora: elementi rock, metal, classici e jazz appaiono dappertutto, così come alcune melodie pazzesche, tutte suonate impeccabilmente da alcuni dei più grandi musicisti rock del pianeta. Questo gruppo continua a sorprendermi! Devo dire che è stato un po' scoraggiante realizzare un seguito per The Si...

Between Flesh and Divine by Asia Minor

  Between Flesh and Divine, secondo album della band Asia Minor , prog sinfonico d’autore del 1980 ma potrebbe avere benissimo dieci anni di meno, uno dei migliori album di quella decade.  Musicisti provenienti dalla Turchia e dalla Francia per uno stile che ha similitudini con quello dei Camel ma con atmosfere più intime, profonde e cupe, con una sottile pioggia psichedelica sullo sfondo. Splendide composizioni e pregevoli parti strumentali, una voce giovane e profonda ma anche limpida e avvolgente, il cantato è in un ottimo inglese. Tutte le tracce sono importanti, non ha punti deboli. Cito la breve Boundless che in poco più di 3 minuti ti entra in testa e non se ne va più ma anche Dedicace che con i suoi 6 minuti o poco più parte aggrappata al flauto e poi diventa una cavalcata prog coin i suoi cambi di tempo e una ottima batteria con i suoi suoni grezzi e i piatti dei quali si sentono le vibrazioni delle fibre di metallo, tastiere hold stile e chitarra non troppo distorta ...

Kaleidoscope by Transatlantic

Kaleidoscope, quarto album del supergruppo Transatlantic , pubblicato nel 2014, composto da cinque brani, tra cui due suite.  Ricordiamo prima di tutto la composizione di questa mostruosa band: Neal Morse (Voce, Chitarra Acustica, Tastiera), Roine Stolt (Chitarra, Voce, Percussioni), Pete Trewavas (Basso, Voce), Mike Portnoy (Batteria, Voce) Ma anche i musicisti Ospiti: Daniel Gildenlöw (Voce), Chris Carmichael (Violoncello), Rich Mouser (Pedal Steel Guitar) L'album arrivato dopo 5 anni di silenzio (in studio) era stato annunciato come il seguito di The Whirlwind: le aspettative non potevano che essere molto elevate. All'ascolto non (mi) delude: un impatto sonoro maestoso, a tratti epico, suono caldo e morbido, che mantiene la complessità e la forza del progressive.  Quasi 76 minuti in viaggio in un mondo parallelo a bordo del fantastico Transatlantico.   Esecuzione magistrale dei brani con la tecnica di altissimo livello dei singoli componenti, ma senza essere mai a...

Misplaced Childhood by Marillion

  Misplaced Childhood, il terzo album dei Marillion , pubblicato nel 1985 quando avevo 16 anni, 40 anni fa.  Un album che non ha decisamente bisogno di presentazioni, un capolavoro indiscutibile (e indiscusso) del progressive degli anni 80 e non solo, un album che ascolto spesso.  Questo disco che ancora oggi mi da’ i brividi, il primo nell'attacco fra Pseudo Silk Kimono e Kayleigh, e poi senza sosta fino a White Feather. La sequenza dei 4 brani del lato A (Pseudo Silk Kimono – Kayleigh – Lavender – Bitter Suite) e' ancora una delle piu' belle mai scritte a mio avviso. La potrei sentire in loop senza stancarmi mai. Ok come avete capito questo album mi piace e tanto. Raggiunge infatti la mia vetta di gradimento personale con Foxtrot dei Genesis. Un po’ col cuore, perché ricordare i 16 anni a quasi 56 non può che dare bellissime emozioni, un po’ con la mia umile conoscenza della musica prog perché questo album è secondo il mio giudizio un’opera d’arte.  Bellissimo, se ...

Roll the Bones by Rush

“Roll the Bones”  bellissimo album dei Rush , del 1991, primo disco ad entrare nella US top 5 dopo Moving Pictures (al terzo posto) premiato anche per la bellissima copertina 1992 nella categoria "Miglior Album Hard Rock". Bellissime Dreamline (uno dei migliori brani dei Rush anni novanta) e la title track (che include una sezione, fortunatamente breve, cantata in stile rap) come anche Bravado.  Where's My Thing? e’ un pezzo strumentale di grande pregio.  Tema dell’album il fato e come si intreccia con la vita, nato dalle riflessioni di Neil Peart ♥️ e la sua sempre sincera penna; le circostanze della vita vengono paragonate a delle carte da gioco: dove siamo nati, chi incontriamo nel nostro percorso, il nostro corredo genetico, e la fede e la fiducia in se stessi paragonati alla carta jolly.  Heresy è stata ispirata da suoni di tamburo sentiti da Peart in una vallata nel Togo, bellissime le parti di chitarra di Lifeson in Ghost of a Chance. I Rush non mi deludono MA...

Parasomnia by Dream Theater

  Parasomnia ultimo album in studio dei Dream Theater , all’inizio di febbraio del 2025.  Album che vede il ritorno di Portnoy.  Si tratta di un concept album sulla parasomnia, che comprende una vasta gamma di esperienze e comportamenti insoliti e indesiderabili che le persone sperimentano durante il sonno, noti anche come disturbi del sonno dirompenti. Le atmosfere sono adatte allo scopo secondo me, lasciano la percezione di un disturbo onirico e pressante. Un album oscuro, con note aggressive e che lasciano spesso in tensione.  Bello ma non sorprendente. Quello che ti aspetti da questa band, quindi eccellente ma non un capolavoro.  Non superiore ai capolavori della band da poco usciti in nuove edizioni, ma secondo me (anche se non li ho approfonditi ma ascoltati su musica liquida, lo ammetto) superiore agli ultimi lavori.  Musicalmente suonato alla perfezione come questi mostri ci hanno abituato, anche la produzione al top.  Ho trovato dei cliché, qu...

Martian Chronicles III: I Or A.I. by Solaris

  Un album strepitoso del 2024 Dei SOLARIS, Martian Chronicles III: I Or A.I. Due CD uno più bello dell’altro, una band Ungherese dedita ad un rock sinfonico di altissimo livello da molti anni.  Il primo Martian Chronicles uscì nel 1984 , Il secondo capitolo uscì nel 2014 e 10 anni dopo, questo 82 ​​minuti di suites e movimenti alternati fra atmosfere sognanti, flauti, spinette e andature incalzanti, la chitarra e le tastiere che si inseguono come piace a noi amanti del prog.  Grandissimo album consigliatissimo.

Barrett by Syd Barrett

  Barrett, secondo e ultimo album in studio del genio Syd Barrett , pubblicato nel 1970, poco dopo la pubblicazione del primo album The Madcap Laughs. Album prodotto da David Gilmour e Rick Wright che parteciparono anche alle registrazioni come musicisti con l'intento di permettere a Barret di strutturare al meglio il suo lavoro. Le sedute di registrazione si svolsero in maniera meno dispersiva rispetto al precedente The Madcap Laughs. Nel giugno 1970 Barrett diede il suo primo ed unico concerto come solista, seguito da David Gilmour e Jerry Shirley ma al quarto brano stupì tutti allontanandosi dal palco. A peggiorare le cose fu anche lo scarso successo riscosso da questo suo secondo disco. Barrett lasciò Londra per ritornare a Cambridge, e dopo qualche tentativo di riformare un nuovo gruppo decise di lasciare per sempre la carriera musicale. La copertina dell'album venne disegnata da Barrett stesso; si tratta di un suo dipinto raffigurante degli insetti, risalente ai molti dis...