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Visualizzazione dei post con l'etichetta 2011

Grace for Drowning by Steven Wilson

  In attesa del concerto dell'8 giugno a Roma, continua il percorso di avvicinamento con l'album  Grace for Drowning il secondo album di Steven Wilson, del 2011. Vado subito al punto rimandandovi alle mie considerazioni sull'autore e i suoi lavori di cui ho gia' parlato, nel mio sito https://francescoprog.blogspot.com/search/label/Steven%20Wilson Un Capolavoro che a mio avviso supera il primo album e si attesta fra i migliori di sempre nella sua discografia, in grande competizione con i due successivi. Se il primo era un eccellente esordio, con questo si concretizza una sorta di consacrazione. Sembra che questo artista,un genio polistrumentista, abbia raccolto l'eredita' degli anni d'oro di di prog che lo hanno preceduto, ne ha fatto una sintesi, attualizzando le sonorita' con i suoni attuali con un gusto  eccezionale, del tutto personale. Il doppio vinile e' diviso in due parti denominate Vol 1 - Deform to Form a Star  e Vol 2 - Like Dust I Have Cl...

Road Salt Two by Pain of Salvation

E per chi non avesse chiaro che mi piace questa band, ecco Road Salt Two, ottavo album dei Pain of Salvation, pubblicato nel 2011, di fatto la continuazione di Road Salt One, due album che oltre ad essere stati composti nello stesso periodo lasciano percepire un mood simile, per quanto non esista un concept che li unisca. Solo due tracce sono state composte più tardi.  Anche questo quindi un album tendenziale rock e blues ma le canzoni tornano ad avere una struttura più tendente a quella tipica del progressive con qualche richiamo folk, nella traccia To the Shoreline. Dischi come questo secondo me ci stanno un un percorso artistico. E mi piace moltissimo.  

Visions by Haken

  Visions, secondo album degli Haken , del  2011, qui nella versione del 2017,  rimasterizzata e che include un CD bonus con le versioni strumentali. Questa band di Londra di sei elementi, si muove in ambito prog-metal nella culla del progressive e con Visions si presenta con un disco più complesso del precedente, il sound è sempre personale e la coralità e le atmosfere sono puramente progressive. Grande spazio alle partí strumentali e a cambi di ritmo all’interno degli stessi brani, anche passando dall’heavy prog a un sound più fluido con grande tecnica.  Un disco da avere assolutamente per gli appassionati del genere.

From Silence To Somewhere by Wobbler

  Dal quintetto norvegese dei Wobbler, dopo ben sei anni dal precedente “Rites At Dawn” (2011) ecco "From Silence To Somewhere" del 2017, Lp che ci dona un progressive rock che fa della pulizia dei suoni e di una tecnica degna dei maestri del genere le sue caratteristiche. Un prog tipicamente seventies degno di grandi nomi dell’epoca che riempiono la mia fonoteca. 4 tracce, due per ogni lato,  spettacolare la title track, una suite di 21 minuti che lascia incollati alla poltrona in un ascolto attento a catturare i virtuosismi.  Bellissimo e consigliatissimo.