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Visualizzazione dei post con l'etichetta 2012

The Samuel Jackson Five by The Samuel Jackson Five

The Samuel Jackson Five della band The Samuel Jackson Five , del 2012 Band norvegese nota per la splendida musica strumentale con un sound progressive al confine del post-rock, con un mood eclettico che combina elementi di post-rock, math-rock, jazz, progressive rock e persino accenni di  Kosmische Musik (Krautrock)   e musica classica, per brani che spiccano per la grande complessità tecnica e per le composizioni sofisticate. In questo lavoro c'e' un primo importante cambiamento, le voci: la band ha incorporato voci ospiti di altri artisti norvegesi. Questo determina un secondo cambiamento: facendolo la band si e' allontanata dalle radici strumentali, cosa che ha divisio la critica. Le voci: Truls Heggero e Pål Angelskår entrambi vincitori di Grammy norvegesi cantano un brano ciascuno e lo stesso fa Thomas Bratlie in Electric Crayons . C'e' anche un nuovo componente nel team, Jonny  Knutsen , che si occupa anche delle parti vocali, mentre la registrazione è curata...

Motorpsycho & Ståle Storløkken: The Death Defying Unicorn by Motorpsycho

Motorpsycho & Ståle Storløkken: The Death Defying Unicorn - A Fanciful And Fairly Far-Out Musical Fable del gruppo rock norvegese Motorpsycho in collaborazione con Stale Storløkken , del 2012.  Album monumentale, 80 minuti circa per una sempre piu' elaborata fusione di rock, jazz e rock progressivo. Una esperienza delirante che attraversa numerosi stili e sound e che considero un capolavoro del  progressive rock. Grandiose parti strumentali che sfociano spesso nel prog elettrico, mirabili sezioni vocali, fantastiche derive nello space rock,  ma anche nello zeuhl o nel RIO, eccezionali digressioni fusion col tocco magistrale di Ståle Storløkken . Dei Motorpsycho, band che seguo tantissimo, abbiamo gia' parlato in merito a numerosi album, incluso l'ultimo pregevolissimo album omonimo del 2025 . Stale Storløkken e' un musicista jazz norvegese noto  per i suoi lavori che sconfinano nella musica elettronica. Participa alla registrazione anche la Trondheim Jazz Orchest...

Rites At Dawn by Wobbler

Ecco un grandissimo album, Rites At Dawn, dei Wobbler del 2021 Di questa band ho gia' parlato, e questo Rites At Dawn e' eccellente e fa parte di un percorso di crescita continuo che ha portato a due album magnifici, From Silence to Somewhere del 2017 e Dwellers of the Deep del 2020, anch'essi bellissimi, addirittura superiori e che io considero Essenziali per il progressive rock, dei quali ho gia' parlato in post precedenti. Grandi Rappresentanti del Northern Prog , Rock sinfonico di livello assolutamente eccellente, che riporta in vita emozioni gia' provate ascoltano dischi di quelche decennio fa, piu' maturo dei precedenti,  Bellissimi suoni vintage, voci spettacolari, tastiere perfete, batteria potente quando necessario e sempre intensa, molto mellotron, piu' che nei dischi precedenti. Molti fiati che arricchiscono il sound di sfumature. In formazione anche Lars Fredrik Frøislie del quale abbiamo parlato lungamente in merito ai suoi bellissimi lavori ...

Viljans Öga by Änglagård,

Viljans Öga, il terzo album in studio del gruppo Progressive Rock svedese Änglagård , pubblicato nel 2012, dopo una pausa di quasi 20 anni dall'album Epilog del 1994. E' un album completamemte strumentale, ma i membri della band hanno scritto brevi poesie corrispondenti a ciascuno dei brani visibili in foto. Dicevano che non si sarebbero mai più riuniti. Grazie al cielo lo hanno fatto e nel 2012 bubblicato questa bellissima opera.   4 brani per circa 57 minuti su due LP a 45 RPM E' un album paragonabile ai primi due in termini di complessita' ed estrema bellezza ma con un approccio ancora più maestoso, sono ancora presenti come ci hanno abituati atmosfere cupe e quasi pastorali. Il mio preferito resta Hybris, alcuni preferiscono Epilog, alcuni questo: c'e l'imbarazzo della scelta.  Fantastica la chitarra di Jonas Engdegård e Thomas Johnson che fa grande uso del  Mellotron e organo Hammond, splendidamente, ma anche belissimo il suo pianoforte elettrico.  Anna Ho...

English Electric (Part One) by Big Big Train

English Electric (Part One) dei Big Big Train , del 2012, a tutt'oggi uno degli album che amo di piu', con il suo successivo, di questa band. Album nel quale compare il grandissimo David Longdon, con la sua bellissima voce appassionata e il suo contributo di polistrumentista, tragicamente scomparso nel 2021. Una band che da The Underfall Yard, primo album con David Longdon, non ha sbagliato un colpo, mantenendo lo stesso livello in seguito, anche dopo l'inevitabile cambio di line up fino agli ultimi lavori, allo stupendo The Likes of Us del 2024. English Electric (Part One) e' un album emozionante, che suscita sentimenti che difficilmente si trovano in altre band nel progressive rock contemporaneo. Si sente la grande cura messa nella composizione e arrangiamento di questo album, uscito a didistanza di tre anni dal precedente, nella ricerca dei suoni e nelle spettacolari composizioni ed esecuzioni, le parti di  bellissima batteria e di un basso eccellente, l'ottimo ...

Banks of Eden by The Flower Kings

  Banks of Eden, undicesimo album della band progressive rock svedese The Flower Kings , pubblicato nel 2012 dopo cinque anni di silenzio, un ritorno che chi apprezza la band di Roine Stolt l’ha vista tornare a livelli altissimi.  Dopo averci abituati a melodie solari, questa volta il suono è più oscuro. Bellissima la lunghissima suite “Numbers” di apertura (oltre venticinque minuti) e la traccia “For The Love Of Gold” che sono in linea col sound “tipico” della band mentre “Pandemonium” e “For Those About To Drown” segnano un cambiamento, canzoni più oscure e dai tempi più lenti, la chitarra diventa più heavy, Stolt cambia registro vocale più in linea col sound più duro dei due pezzi.  Un album diverso dai precedenti, personalmente lo colloco tra i migliori di questa band, ma non supera “Stardust We Are" e "Unfold The Future” a mio avviso i loro migliori album .  Davvero bellissimo l’artwork.

Storm Corrosion debut album

  Storm Corrosion, una collaborazione tra  Åkerfeldt degli Opeth e Wilson , una partnership iniziata nel 2001 quando Wilson ha prodotto il quinto album degli Opeth, Blackwater Park, questo è il loro unico album in studio, omonimo del 2012. Non è stato intrapreso alcun tour per promuovere l'album, né sono stati stabiliti piani per il futuro: i due hanno optato per tornare ai rispettivi progetti musicali. Alla chitarra Åkerfeldt, Wilson alle tastiere e arrangiamento, Gavin Harrison dei Porcupine Tree alla batteria (anche se solo il 15-20 percento dell'album ne ha avuto bisogno) Nonostante la reputazione dei due leader nei generi heavy metal e progressive rock non è un album progressive metal, il sound e’ ambient e orchestrale. Questo forse ha deluso le aspettative di molti. Ma non le mie. Io lo trovo un album bellissimo e spero abbia un seguito.